"Ogni vuoto è colmato, ogni interstizio riempito.
Fino al metallo si è insinuato nelle cellule e
nei canali da cui la vita
è da lungo tempo scomparsa.
La materia insensibile e compatta
ha rimpiazzato l'altra nei suoi ultimi rifugi.
Ne adottò le figure precise, i solchi più fini,
così bene che l'impronta anteriore
resta consegnata nel grande album delle età.
Il firmatario è scomparso,
ogni profilo, pegno d'un miracolo diverso,
resta come un autografo immortale.”
Roger Caillois
“Spesso, vegetazioni o triangoli disegnano
simulacri che rappresentano le punte estreme
di quei giochi attraverso i quali la pietra
può vantarsi di confondere l'immaginazione”.
Roger Caillois
“Nessun oggetto, nessuna cosa ha esistenza
e rilievo nella società umana se non per
il significato che gli uomini possono dare loro”.
Marshal Sahlins
"Le pietre sono maestri muti,
esse rendono muto l'osservatore
e il meglio che s'impara da loro
non si può comunicare”.
W. Goethe
"Gl'amatori delle vaghe, et belle pietre, hanno cominciato a cercare nel fiume d'Arno, dove in esso fiume ci sbocca assai fossati grandi, et piccioli, et venendo de lor letti con impetuose acque, menano in Arno assai frombole, et sassi, che hoggi dì s'usano segare così poi lustrare, che in essi si veggono varie fantasie, et scherzi, che fa la Madre natura, in essi hor alberetti, tal volta selve, hor occhi, et brevemente, si dice che è d'un colore che d'un altro, et dette pietre segate si mettono nei bei tavolini, che si fanno hoggi di varie pietre commesse insieme, così si fanno fattorini che son pietre quadre, o veramente ovate picciole, che si tengono su li scritti. Ancora che queste frombole si trovano in varii fossati, pur in Arno, ne sono assai, et in particulare sotto il ponte a Rignano, et vengonsi à trovare di continuo infino alla Città di Firenze".
Agostino Del Riccio
Istoria delle Pietre - Firenze – A.D. 1597
Dell'Alberese del Fiume d'Arno - Cap. 88 (Interpretazione dell'antico testo)
Pietra Paesina
"Macchie arancione… d'ossido
vene verdi sopra la pace calcarea
che la schiuma batte con le sue chiavi
o l'alba con la sua rosa,
son così queste pietre:
nessuno sa
se uscirono dal mare o al mare tornano,
qualcosa le sorprese mentre vivevano,
nell'immobilità si spensero
e costruirono una città morta.
Una città senza grida, senza cucine,
un solenne recinto…di purezza,
forme pure cadute
in un disordine senza resurrezioni,
in una moltitudine che perse lo sguardo
in un grigio monastero
condannato alla verità nuda dei suoi dei".
Pablo Neruda - Firenze 1951
"Nessuno è più nobile dell'uomo che ama le pietre. E' facile per molte anime sensibili coltivare la letteratura, studiare i dipinti, ascoltare ed eseguire le musiche più suadenti. Ma chi ama le pietre trova in esse l'anima segreta della terra."
"Ma in ogni civiltà, in ogni terra, presso ogni fiume, le pietre hanno una storia e un significato arcano. Le pietre accompagnano l'umanità in tutta la sua storia proteggendo chi le raccoglie e chi le conserva, difendendola dalle forze maligne, annunciando felicità e successo.
Ogni pietra agisce con una diversa efficacia: protegge dai malanni, conserva la salute, annulla gli effetti del veleno, accompagna sulla buona rotta pellegrini e naviganti, ed è sempre preziosa anche quando è comune. I miti, i riti e le leggende, così come le ricerche scientifiche, ci dicono che le pietre conservano la salute e determinano il destino degli uomini.
Ma perchè l'influenza delle pietre sia benefica occorre che la scelta sia fatta con attenzione e con giudizio. Il saper scegliere le pietre giuste è dei sapienti, dei colti, dei capaci. Nell'antichità si riteneva veramente ricco chi possedeva pietre rare e preziose.
Esse, se ben scelte, hanno la potenza di dare a chi le possiede la fortuna."
Vittorio Sgarbi
Estratto dalla presentazione per la mostra “CIOTTOLI D'ARNO”
Fondazione Giovanni Pratesi - Ex Oratorio dello Spedale Serristori
Figline Valdarno (FI) - Piazza Marsilio Ficino - 16 Luglio / 27 Novembre 2011