Nell'anno 2002 tagliando un blocco di Pietra Paesina, abbiamo notato una strana impronta che ha suscitato la nostra attenzione.
La dott.ssa Elisabetta Cioppi, paleontologa del Museo di Storia Naturale dell'Università degli Studi di Firenze, da noi interpellata, ha identificato nel campione una rara traccia di Zoophycos su Pietra Paesina e ha voluto che il campione fosse esposto nella mostra “Tesori Nascosti” organizzata dal Museo di Storia Naturale dell'Università di Firenze che si è tenuta c/o il palazzo Pazzi – Ammannati borgo Albizi, 28 Firenze nel periodo da19/10/2002 al 28/02/2003.
Zoophycos su pietra Paesina – Insieme alle ichnofacies della Problematica Verrucana è esposto un campione veramente raro e curioso: una traccia di Zoophycos, rinvenuta nella Pietra Paesina in sezione longitudinale. La traccia ha andamento elicospirale, crescente verso il basso, e potrebbe rappresentare una sovrapposizione di gallerie o cunicoli a U per la nutrizione di animali detritivori, in genere poco mobili, come i vermi. Il campione, prestatoci dai suoi scopritori Pierluigi e Lorenzo Gallerini proviene dalla zona di S. Brigida (Fi), dove affiorano alcuni livelli di questa caratteristica roccia calcarea.
Al termine della mostra abbiamo donato il campione al Museo di Paleontologia dell'Università degli Studi di Firenze dove è attualmente conservato. Riguardo a questo argomento, riportiamo quanto esposto nel testo: Sergio Raffi – Enrico Serpagli - Introduzione alla Paleontologia - UTET
Tracce fossili (Icnofossili)
Le tracce fossili costituiscono una formidabile e importantissima documentazione dell'esistenza di organismi che, per la mancanza di parti dure o per cause tafonomiche, non si sono fossilizzati. Molti di questi animali appartengono a gruppi di organismi a corpo molle che vengono globalmente chiamati “vermi” tra i quali ricorderemo i nemertini, i nematodi, i sipunculidi, gli anellidi, i priapulidi, i foronidi, i pogonofori e gli enteropneusti.(S. Raffi – E. Serpagli pag.402)
Le forme fossili a tutto rilievo (rilievi completi) sono strutture tridimensionali complete con margini ben definiti conservate all'interno dei sedimenti. Sono generalmente prodotte dall'attività di invertebrati detritivori in cerca di nutrimento. Questi organismi ingeriscono enormi quantità di sedimento trattenendo le sostanze nutritizie ed eliminando il resto come escrementi. Si formano dunque delle gallerie che sono spesso riempite con piccolissime pallottole fecali.(S. Raffi – E. Serpagli pag. 370)
L'ichnofacies a Zoophycos è indicativa di fondali fangosi o fangoso-sabbiosi dell'ambiente di transizione tra la zona litorale e quella batiale ma può essere presente anche nella zona abissale. La diversità delle forme presenti è poco elevata e a volte questa ichnofacies è rappresentata solo da Zoophycos. L'associazione è costituita quasi esclusivamente da Fodinichnia (Zoophycos, Chondrites, Lorenzinia) mentre Pascichnia e Repichnia sono piuttosto rari.(S. Raffi – E. Serpagli pag.408)
Zoophycos - Impronta elicospirale crescente verso il basso che si irradia da un asse centrale e la cui superficie è coperta da striature concentriche. Il diametro della struttura può raggiungere i 60 cm o piu'. Diverse ipotesi sono state proposte per spiegare l'origine di questo icnofossile e la più recente che lo interpreta come una tana composita costituita da una successione di tane ad U sovrapposte, sembra la più plausibile. (S. Raffi – E. Serpagli pag.381)